Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”». I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
Commento
Quante volte in questi giorni, in cui la sofferenza e la paura sembrano prevalere, mi sono chiesta: "Dove sei Signore? Perché non salvi i tuoi figli da questa pandemia?". Poi "casualmente" oggi, la Chiesa mi chiede di incominciare ad entrare nella tua Passione Gesù, negli ultimi giorni della tua vita terrena, e in me nasce stupore e imbarazzo. Perché mi scontro, di nuovo, con questa tua capacità di non scappare davanti alla Croce.Forse tu più di tutti avresti potuto evitarla, avresti potuto chiedere al Padre di essere salvato da questa esperienza terribile. Perché non l'hai fatto? Perché non sei scappato ma entri in Gerusalemme, dove sai che morirai?Non so se avrò mai una risposta a queste domande, ma forse intuisco che hai fatto questo, Gesù, per farmi capire che non c'è sofferenza, umiliazione, sensazione di abbandono che Tu non abbia condiviso con noi. Che il tuo desiderio di dimostrarci il Tuo Amore è più grande di qualunque cosa ti sia chiesto di affrontare. Forse è arrivato il momento, anche per me, di mettermi in ginocchio, di abbandonarmi a Te con la certezza che Tu sei qui e non mi lascerai mai sola...
Oggi mi prendo cura di chi ho accanto e sta vivendo nel dolore, cercando di portare una parola di speranza e fiducia.
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