La Gioia del Vangelo

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sabato 11 aprile 2020

Sabato della settimana Santa

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Dal Vangelo secondo Giovanni 19,31-42
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Commento
Leggendo questo brano di Vangelo mi colpiscono alcuni passaggi per esempio: “dopo questi fatti”, che mi porta immediatamente al momento presente, dove tutti attendiamo di pronunciare questo “dopo”. Dopo questo periodo così buio e faticoso…Trovo un uomo, Giuseppe d’Arimatea che va a chiedere il corpo di Gesù nonostante la paura, nonostante il dolore e anche questo passaggio mi fa tornare all’oggi, alla paura che a volte ci coglie, ci paralizza. Come si attenua? Attraverso una parola di conforto di un amico, una telefonata, un nostro caro che nonostante la sua paura ci aiuta a sconfiggere la nostra…Sabato Santo sembra un giorno di buio dove non ci sono più certezze, dove Gesù non c’è più, eppure Giuseppe si fa forte dell’insegnamento di quell’uomo e non vuole lasciarlo solo.Chi ha amato veramente lascia in noi il ricordo e l’esempio che non possono essere cancellati dal nostro cuore. Il ricordarli nel modo migliore è vivere di quello stesso amore che ci è stato donato.Per ultimo, mi piace la parola "giardino", mi fa pensare alla primavera, alla rinascita, ai colori, ai profumi, ai fiori, al calore del sole e mi viene naturale pensare a una parola: speranza.

Che in questo giorno possiamo cogliere un segno di speranza e così un piccolo sorriso, forti dell’Amore che Gesù ci ha donato: morendo per noi regalandoci il senso del vero Amore. Quello che vince perfino la morte!
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