In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Commento
“Ascoltatelo!” Risulta perentoria e senza altre possibilità di scelta l’indicazione di Dio nelle vite dei tre discepoli che hanno deciso di seguire Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme. Loro che già lo avevano scelto, vengono redarguiti di ascoltarlo! Questa esclamazione che potrebbe essere confusa come un’imposizione, un obbligo, in realtà è l’invito attento di un Padre amorevole che vuole il meglio per i propri figli e per questo li indirizza per la strada giusta, quella che li condurrà ad una vita piena. Come a loro anche a me Dio dà le stesse indicazioni di lasciare spazio a Gesù, come se mi dicesse “fidati di lui, di quello che ha fatto”. E io mi voglio fidare, nonostante le mie fragilità e la mia incostanza, io mi fido! Questa indicazione preziosa all’ascolto mi riporta nel rumore in cui siamo racchiusi quasi tutto il giorno… Musica e chiacchiere di radio e televisione sono ormai il sottofondo delle mie giornate, tanto che a volte risulta difficile rinunciare a guardare un video su YouTube per fermarmi a parlare in famiglia!
Oggi voglio impratichirmi nell’ascolto. Se qualcuno si confida con me mi metto in ascolto attento, mi aiuterà a dare giusti consigli o ascoltare in silenzio quando serve.
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