In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Commento
In questo brano di Vangelo colgo forte la contrapposizione tra i Giudei e Gesù nel loro diverso modo di pensare la relazione tra uomo e Dio. Di fronte alla condanna per la bestemmia di proclamarsi Dio, Gesù ricorda a loro, come a ciascuno di noi, "voi siete dei". Per me è una delle parti più difficili da credere: pensare che io, donna, possa essere figlia di Dio. Essere figli vuol dire non solo essere amati infinitamente da quel Dio che ci è Padre, ma vuol dire anche che tra me e Lui c'è somiglianza, c'è la possibilità da parte mia di fare ciò che mi insegna e mi ispira, di avere i suoi attributi di misericordia, perdono, giustizia, fraternità, dono della vita. Credo invece sia infinitamente più facile condividere il modo di pensare dei Giudei: essere convinta che ci sia una separazione netta tra me e Dio, vedere solo i miei limiti di creatura e non poter credere che Dio possa realmente amarmi così tanto da voler far parte della mia storia e volermi come Lui. Gesù però oggi viene a dirmi proprio questo: è vero, hai dei limiti e puoi cadere, ma se resti in Me e ti fidi di Me, farai esperienza di vita divina. Posso credere che Gesù è realmente Figlio di Dio e mi è accanto per tirare fuori il meglio di me e rendermi simile a Lui?
Oggi dedico dieci minuti del mio tempo per ringraziare dell'immenso dono dell'Eucaristia e riflettere su come riesce a cambiare la mia vita in meglio.
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