La Gioia del Vangelo

Queste parole sono forti, dicono di Gesù che muore, eppure mi restituiscono quella tenerezza, anzi quell'amore di cui solo Gesù è capace.

Di fronte a tutto il male che gli uomini Gli hanno appena fatto, Lui non smette di amare e di trattarci con estrema delicatezza. Così come ha fatto con Sua madre e Giovanni: dalla croce Gesù ci guarda, guarda me, guarda te, si accorge di noi, Lui non è un Dio indifferente e non distoglie mai lo sguardo da noi e ci consegna l'essenza del suo messaggio: ci affida l'un l'altro, nell’impegno di amarci a vicenda.

Gesù, da quella croce, è come se emanasse una luce che sa di nuovo, che rompe con le mie logiche maligne, che sa di amore, che sa di un Dio che va fino in fondo. Gesù, dicendo "è compiuto", mi testimonia la fatica sì, ma anche la pienezza che anche io posso gustare nel compiere la mia vocazione.

Egli non torna indietro, rimane con me fino alla fine e mi invita a fare lo stesso nella mia vita. Gesù non mi sta amando per scherzo.

Oggi vuole arrivare al mio cuore e al tuo, vuole rivelarsi per quello che è; oggi è lì appeso alla croce con le braccia aperte e con il cuore aperto, totalmente donato a noi.

Provo a stare un momento in silenzio di fronte al Crocifisso, cerco di non farmi mille domande perché l'amore di Dio non ha un perché, è gratuito. Adoro la croce e provo ad accogliere il Suo amore, cercando di spalancare il mio cuore per potermi unire a Lui nel Suo abbraccio.