In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Commento
Quante volte mi è successo di voler “tornare indietro” perché quello che mi si prospettava davanti mi pareva un’impresa ardua per le mie forze, per i miei giusti limiti. E quante volte mi sono affidata alla Parola di Vita di Gesù riuscendo a fare gesti e dire parole che mai avrei pensato di poter esprimere.
A volte siamo tentati di abbandonare il campo di battaglia, quando la Parola ci conduce sulle strade per niente facili dell’amore, del perdono, del dono di sé, della rinuncia all’orgoglio e all’egoismo. In tante situazioni mi sono trovata a ripetere il ritornello: “Signore, da chi andremo?”. Nella mia storia rileggo le volte in cui mi sono sentita come Pietro. Pur senza capire tutto, Pietro accetta Gesù Messia e crede in Lui. Professa la sua fede nel pane spezzato e nella Parola di Gesù: Lui è la parola ed il pane che saziano. Immagino il suo volto mentre pronuncia queste parole e si abbandona completamente allo sguardo accogliente di Gesù; sento il suo cuore affidarsi totalmente alla sequela di colui che è il Pastore Buono. Sì, proprio lui che ha dichiarato di non conoscerlo, ma poco dopo ha pianto. Odo quel pianto trasformarsi in canto: “Signore, da chi andremo?”. Sono parole di una forza dirompente perché spingono in avanti, danno vigore ai passi da compiere, aprono al futuro e aiutano a vivere il presente da veri credenti.
Oggi apro e chiudo la mia giornata con la professione di fede: recito il Credo e canto “Signore da chi andremo…”.
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