Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Commento
Osservando la scena che viene raccontata in questo brano mi balzano all'occhio due particolari ... I Giudei insistono con Gesù perché dica apertamente che Egli è il Messia. Hanno un disperato bisogno di credere che Egli lo sia per davvero, che sia venuto a fare cose mirabolanti. Tuttavia non credono, perché le opere che Gesù compie verso gli ultimi non corrispondono alle loro attese di cambiamento che dovrebbe, secondo loro, iniziare dai piani alti delle gerarchie. La rivoluzione di Gesù parte invece dall'interno, dal convertire sé stessi, che è la cosa più difficile in assoluto. Essi non sono sue pecore. Che disgrazia quindi, dico io, a non avere il dono della fede! Quanto siamo invece benedetti a voler stare nel suo gregge, a chiedere, fortemente, di stare con Lui e desiderare la sua compagnia! E questa dunque la seconda considerazione: non solo noi siamo sue pecore, amate e privilegiate, ma Lui è nostro. Lui è per noi, innamorato di noi, dedito alla nostra felicità autentica e nessuno e niente ci potrà separare da Lui. Solo noi stessi, forse, quando non abbiamo coscienza del grande amore che ci circonda. E io, riesco a partire da me per cambiare il mondo? Mi guardo dentro con un sereno esame di coscienza?
Oggi cerco di vivere immerso nella gratitudine verso Dio e tutto ciò che mi ha donato.
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