In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
È bello pensare a Dio come un agricoltore che si prende cura della propria vite, che è Gesù, e al quale sono attaccati i discepoli. Questo significa che Dio ha cura della vigna, dei suoi discepoli, della sua Chiesa, del suo popolo. In questo Vangelo si ripete spesso di rimanere attaccati a Gesù perché Lui dà vita; ciò per me significa stare nella relazione con Lui che è la vite vera e la vita vera, perché da Lui viene la linfa. È solo attraverso questa relazione autentica con Gesù che posso dare frutto nella mia vita ed essere generativo. Se perdo questo legame divento secco e senza vita. Posso dare frutto solo se la mia vita è innestata nella Parola e se il mio ascolto della Parola si fa vita. Non ci sono mezze misure, se ascolto la Parola di Dio non posso rimanere indifferente! Devo darne testimonianza ed essere una persona che la mette in pratica. Infatti "devo" portare frutto altrimenti diventerò secco, sarò tagliato e poi bruciato.
Se produco grappoli di uva dolci contribuisco a diffondere il Regno di Dio nel mondo: questo può avvenire attraverso di me che sono tralcio e solo grazie alla vite che è Gesù. La vite vera.
Mi chiedo: quali sono i miei frutti?
Oggi prego e mi interrogo su quali frutti genero, che derivano dall'essere in relazione con Gesù.
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