In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Commento
Forse tutti conosciamo almeno una persona che ci fa sentire bene semplicemente parlandoci. Penso ad alcune figure che conosco che mostrano autentica modestia e umiltà e che non possono fare a meno di notare ciò che di positivo c’è in chi gli sta a fianco. Senza rendersene conto si lasciano dietro come una scia di positività e quasi sempre hanno il sorriso sulle labbra. Penso poi a quelle volte in cui invece incontro una persona durante una mia giornata impegnativa e non vedo un fratello, ma piuttosto un ostacolo che si pone davanti a tutte le cose che devo fare. C’è come una vocina dentro che mi fa pensare che le mie cose, il mio lavoro, i miei progetti – magari anche quelli a servizio della Chiesa – sono più importanti. Spesso mi lascio dietro una scia di negatività.
Penso infine ai comandamenti e a come possano essere “ribaltati” e riletti in positivo, con effetti sorprendenti! Se chi dice al proprio fratello, pazzo o stupido e chi uccide non entra nel Regno dei cieli, chi, invece, dice al fratello che lo stima o gli fa un complimento e chi dà la vita per lui riceve la Grazia. Gesù ci chiede di lasciarci dietro la pesantezza e la sontuosità degli scribi o dei farisei, e di accogliere quell’umiltà che apre all’altro e che arriva addirittura al punto di lasciarsi umiliare pur di avere la pace e magari diffondere un po’ di gioia.
Durante le mie giornate indugio su quella “vocina” che mi dice di essere importante davanti agli altri?
Oggi provo a sorridere e dire una cosa positiva a chi incontro.
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