In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Commento
Alcuni anni fa durante un’esperienza a Bucarest ho conosciuto le suore di Madre Teresa. Tre donne sempre con il sorriso e la voglia di donare speranza in un sobborgo di Bucarest dove regnano le povertà materiali e morali. La loro presenza è un raggio di luce. Le ho conosciute e frequentate pregando con loro e andando con loro a trovare i vicini di casa, facendo visita, portando loro beni di prima necessità. Condividendo con loro mi sono accorta che la loro gioia non veniva dal possedere molti beni o dall’avere molte cose, ma dall’essere in comunione con Dio, affidando a lui ogni istante della giornata. Vivendo di sola provvidenza non possiedono nessun bene, neanche il frigorifero o la lavatrice, cosa per noi inimmaginabile. Il Signore non fa mancare nulla, né il suo amore che dà la forza di fare il proprio servizio, né i beni materiali. Gesù oggi vuole parlare anche a me. Mi chiede chi pongo al primo posto nella mia vita, mi chiede di mettere ordine, di non pensare solo al possedere beni materiali ma di gioire e di affidare a Lui la mia vita che è un miracolo. Riconosciuti i doni che ho ricevuto, riconosco anche il donatore e allora posso essere certa che nulla mi potrà mai mancare. Confidare nella provvidenza di Dio non è una scelta di testa, ma una scelta d’amore concreta, perché Gesù non ci fa mai mancare il suo amore e non può dimenticarsi di noi suoi figli.
Da oggi ogni giorno ringrazio il Signore per il dono della mia vita, certa che Lui non mi farà mai mancare nulla.
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