In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Commento
Leggendo questo passo del Vangelo mi viene in mente la canzone “Dove troveremo tutto il pane”, in cui ognuno di noi si chiede dove troverà tutto il pane per sfamare tanta gente dato che alla fin fine… “non sa fare niente”. Ma poi la risposta ci viene data nell’ultima strofa, quando giustamente capiamo che il pane ci verrà dato da Dio anche se noi non abbiamo niente. Ci dona sollievo e conforto il passo del Vangelo di oggi perché ci dice che non importa quanti talenti abbiamo, potremmo averne anche solo uno, ma è sufficiente ad aiutare tante persone. Quante volte il nostro don ci ha ricordato che Gesù non ha mani ma ha le nostre mani, non ha piedi ma ha i nostri piedi, non ha bocca ma ha la nostra bocca. In quest’ottica la vita non è che l’incredibile opportunità di mettere a frutto i talenti ricevuti e diventare così strumenti del Suo amore, come San Francesco chiedeva nella grandezza e umiltà delle sue preghiere. Ricordo con dolcezza una preghiera che mi ha colpito sin dalla più tenera età: “Signore, passiamo da questa vita una sola volta quindi fa che possiamo fare del nostro meglio ora perché non ripasseremo da qui una seconda volta”. E io so essere generoso a tal punto da condividere i pochi talenti che ho ma che valgono tantissimo per i fratelli e possono veramente fare la differenza nel contesto in cui opero e vivo?
Oggi mi ritaglio uno spazio solo mio per chiedermi innanzitutto se ho coscienza dei talenti ricevuti e una volta preso atto del grande valore che rappresenta la mia vita chiedo allo Spirito Santo di illuminare le mie piccole azioni quotidiane perché chi vede me veda l’Amore.
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