In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».
Commento
Ti immagini di essere invitato a nozze, di essere seduto al tavolo degli invitati, dove tutto è preparato con cura e tu…decidi di digiunare! E che sei venuto a fare?! ti potrebbe dire chiunque. È un’immagine chiara quella che oggi il Vangelo ci consegna, ma cosa ci vuole dire? I discepoli non digiunano perché Cristo è con loro, ma “verranno giorni nei quali lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno”. Nel nostro cammino di fede non è sempre festa: mi è capitato di vivere momenti di fatica, di delusione, di “aridità” nel cuore che ti fanno sentire il peso di un’apparente assenza di Dio. Sono un vero e proprio digiuno quei momenti, intesi non tanto come penitenza, ma come tempo gravido di attesa e desiderio di un ancor più significativo incontro con Gesù. E quale gioia nel cuore poi ritornare a vivere della Sua presenza! Perché il Vangelo è sempre novità, è festa! E non possiamo imprigionare questo vino che fermenta, che spumeggia, che “scalpita” per raggiungere ogni uomo della terra e salvarlo con la forza del Suo Amore. Così ci sentiamo anche noi un po' otri nuovi, perché la gioia del Vangelo è già in noi e ci rende testimoni dell’incontro con Gesù; ma contemporaneamente anche otri vecchi, perché bisognosi di essere continuamente raggiunti dal Suo amore. Sono disposta a lasciarmi riempire dalla novità del Vangelo?
Oggi provo a “digiunare” da qualcosa che mi riempie impedendomi di accogliere il Vangelo.
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