La Gioia del Vangelo

Gesù, provocando alla “sua maniera”, mi chiama ad interrogarmi sullo scopo della mia vita. L’invito è di fare della mia esistenza un servizio totale verso Lui: un quotidiano guardare in tutto al Padre ed una disponibilità d’animo ad offrire la mia vita se fosse necessario. Cristo mi mette in guardia nei confronti del vivere tanto per vivere, dell’amare la vita fine a se stessa, di una ricerca edonistica del mio stare al mondo. Quest’approccio può dare soddisfazioni, piaceri ed anche risultati: ma non porta frutto. Al contrario la mia vita può dare favolosi frutti se sono disposto a perderla, sia letteralmente, sia rendendo il tempo che mi è concesso su questa terra un dono verso il prossimo e verso Dio. Penso a trasportare nella pratica questi insegnamenti che il Signore mi consegna e, fedele alla mia vocazione di marito e padre, mi chiedo: la mia vita è realmente un donarmi completo in termini di tempo, energie e risorse alla mia famiglia? Faccio abbastanza per trasmettere la fede ai miei figli? Riesco sempre ad essere un buon compagno di viaggio sulla strada della salvezza per mia moglie? Coltivo abbastanza spazi per pregare, per partecipare alle celebrazione e per meditare? Sono un esempio di "discepolo di Cristo" sul lavoro? Dono il mio tempo se un collega mi chiede un consiglio o un aiuto?

Oggi mi prendo l’impegno di leggere un breve riassunto della vita di un martire che non conosco e cerco di mettere il suo sacrificio in relazione a quelli che compio io per Dio e per il prossimo nella mia vita.