In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno.
In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Commento
Davvero è così necessario pregare sempre e senza stancarsi mai? San Luca raccoglie e presenta l’insegnamento di Gesù a proposito di questo tema così cruciale per la vita cristiana e quindi, anche per la nostra fede cristiana. Sappiamo che l’Evangelista scrive per i cristiani dei primi secoli che, ferocemente perseguitati dai romani a causa della loro fede in Cristo, con il passare del tempo e la violenza subita, rischiavano di abbandonare la loro religione per convertirsi agli idoli. Tuttavia, essi riescono a resistere grazie alla ferma speranza di vedere presto realizzato il ritorno glorioso del Signore risorto. Una speranza resa possibile grazie alla loro preghiera incessante in Gesù, celebrato, lodato ed ascoltato nella sua Parola di vita. E noi? In questo tempo secolarizzato, non rischiamo di vedere la nostra fede cristiana logorarsi con il dilagare dell’indifferenza religiosa, dell’individualismo, dell’egoismo e del materialismo esasperato? Sono tentazioni forti queste, con le quali siamo confrontati ogni giorno, fuori di noi e dentro di noi. Sono il nostro avversario, per dirlo come la vedova nella parabola del Vangelo. Per questo pregare ci è necessario. La preghiera è il modo normale e al tempo stesso straordinario che ci permette di dialogare con il Signore, che ci accoglie come figli amati e ci ascolta, sempre.
Oggi, decido con coraggio di assumere l’atteggiamento della vedova importuna e chiedo a Gesù il dono della preghiera perseverante.
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