In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Commento
Stupisce l'ardire del lebbroso, me lo immagino cadere in ginocchio implorando la guarigione, mosso da un'intuizione, una fiducia quasi incomprensibile. Sembra sentire il cuore di Gesù “vibrare”, scosso e coinvolto da questa implorazione. E colpisce la reazione consecutiva e quasi naturale di toccare quelle carni ferite e che sanno già di morte. Il miracolo forse sta qui. Prima ancora della guarigione fisica, miracolo è entrare nella ferita umana fino a compromettersi, fino a contaminarsi; osare atti di comunione che nessuno si aspetterebbe. Miracolo è non giudicare colui che dal mondo è visto come peccatore e impuro. Miracolo è una mano che si avvicina e ti rialza, ti permette di ri-sorgere. Sarebbe poca cosa una guarigione “a distanza”. Come San Francesco che rinasce uomo nuovo dopo aver abbracciato e baciato il lebbroso. Solo chi si è sentito abbracciare e toccare nel più intimo e "scandaloso" può rinascere e fare lo stesso. Ho mai sentito su di me uno sguardo come quello di Gesù, che non mi fa sentire inadeguato o sporco, che non giudica? Mi sono mai sentita toccata da qualcuno che non si sofferma sulle mie piaghe, sulle parti morte, ma vede la potenzialità di vita e di bene presente in me? Mi è capitato di non vergognarmi delle mie vulnerabilità ma di sentirmi libera di affidarle, amato proprio per le parti che solitamente nascondo?
Spirito Santo, donami il coraggio di inginocchiarmi, di mostrare le mie ferite, le mie piaghe. Fa che anche io senta su di me la carezza del Signore che cura, che ama, che rialza.
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