La Gioia del Vangelo

Brano breve e quasi ermetico questo di Marco, ma non certo enigmatico: balza subito agli occhi e per certi versi ferisce, la netta contrapposizione tra la folla ed i “suoi”. La folla segue e spera, i suoi vorrebbero trattenere fin quasi a legare. Tanta indignazione hai suscitato, Signore, quando ti sei fatto prossimo al lebbroso, quando hai messo l’uomo davanti al sabato, quando hai condiviso il cibo, e perciò la vita, con pubblicani, peccatori e prostitute. La divisione è così netta, che non si può non chiederci da che parte stiamo. Ebbe a dire don Tonino Bello: ”non mi importa sapere chi è Dio, mi basta sapere da che parte sta". Ed ecco, io da che parte sto? Nella folla che ti segue, che verrà da te sfamata o tra coloro che, pur definiti “tuoi”, seguono a distanza di sicurezza, impegnati in questo impossibile equilibrio tra un perbenismo volto al benessere, corrosivo e mai bastante e l’inquietudine che ci abita e chiama a Te?
Quante volte mi sono chiesto se, vissuto in “quel” tempo, sarei stato fra quelli che ti avrebbero seguito... Quando ci hai chiamato a nuova vita, abbagliati dalla Tua luce, abbiamo balbettato un “sì”, ignari dei molti “no” che ne sarebbero derivati, alcuni così infidi da essere scambiati per un “sì”.

Santo Spirito fammi pregare Gesù così: non ho che Te, e da Te vengo a mendicare la vita che hai solo Tu, la vita che sei Tu.