In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Commento
Ho sempre particolarmente amato la predilezione di Gesù verso tutto ciò che è intimo e riservato. Rimango incantata dal fatto che Lui non ami il clamore, ma piuttosto il silenzio e la riservatezza. Ad esempio, ci invita a pregare in modo raccolto e devoto e ci sprona a fare beneficenza e piccoli gesti di servizio e di condivisione nel silenzio. Per questo faccio fatica a condividere il desiderio di vedere segni speciali, o meglio: penso che sia importante vederli nella realtà quotidiana che ci circonda, nulla di eclatante, ma piccoli gesti di servizio, di amore, di affetto e di condivisione. Ad esempio quando sono triste mi capita di chiamare un’amica speciale e stare al telefono con lei per un’ora. Poi mi dico: “La tristezza ha avuto un senso: condividere e rendere ancora più speciale la mia amicizia”. Sono questi i segni grandiosi che vedo nel mio cammino: le persone con cui abbiamo la grazia di vivere e confrontarci, persone umane con limiti e pregi proprio come me, che rendono migliori le mie giornate. E un canto di lode si innalza dal mio cuore perché il Signore mi ha dato occhi per vedere la vera Bellezza, orecchie per sentire la dolce melodia delle relazioni, la testa per discernere e il cuore per battere all’unisono con quello dei miei fratelli. Riesco a capire che il vero segno è il mio prossimo, compagno di avventure e, perché no, sventure di cui ridere insieme in un giorno lontano?
Spirito di Gesù, concedimi di incontrare Dio nel profondo del mio intimo.
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