San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa
Dal Vangelo di Marco 4,1-20
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Commento
Leggendo questa parabola, per prima cosa penso a quanto è fiducioso Dio dei nostri confronti: ci lascia davvero liberi di accogliere o meno la sua parola. E in più Egli semina sempre: è un padre che non si stanca mai di seminare il bene; continua a raggiungerci con la sua parola e ci permette di accoglierla e fare nascere qualcosa dal seme che sparge. Oltre che pensare ai terreni come a diverse persone, mi piace pensare che in ognuno di noi ci sono i quattro tipi di terreno... quindi leggendo questa parabola mi chiedo quando sono come il terreno indurito della strada che non riesce ad accoglierla, quando sono il terreno con i sassi in cui la Parola non riesce a mettere radici, quando sono il terreno con i rovi in cui la Parola viene soffocata dal superfluo che vivo e soprattutto quando sono un terreno fertile. Quando la Parola di Dio in me porta frutto? Quando lascio che il seme diventi vita? Nel seme c'è potenza, c'è la possibilità di nuovo: il seme della Parola di Dio nel mio cuore può essere fecondo perché nella Parola si apre la possibilità di relazione con lui. La Parola di Dio non è un' idea, ma è un Suo tentativo di relazionarsi con me: ha bisogno di me che la ricevo e la faccio fruttare. Io ho bisogno di Lui per far fruttare davvero la mia vita. Rifletto su quali sono i momenti della mia vita che corrispondono ai quattro terreni ma mi soffermo in particolare sul terreno fecondo.
Spirito Santo fammi comprendere che ogni piccolo seme del Seminatore può diventare pianta e portare frutto.
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