La Gioia del Vangelo

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martedì 16 aprile 2024

Martedì della III settimana di Pasqua

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Dal Vangelo di Giovanni 6,30-35
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Commento
Spirito Santo, insegnami la fiducia, che scaturisce dall’esperienza dell’amore vero, quello che ci ha mostrato Gesù.
Siamo tutti figli dell’empirismo, che si esprime in queste parole che anche Tommaso, apostolo di venerata memoria, ha consegnato alla storia: “se io non vedo… non credo”. Se non vediamo con i nostri stessi occhi, sulla parola ci riserviamo solo dubbi. Invece, davanti alle prove, allora sì che ci stiamo: chi può mettere in dubbio l’evidenza? Ma l’atto del credere è fondato non sulla manifestazione di prove evidenti, ma sulla fiducia. Alle persone che amiamo, di cui ci fidiamo, non dovrebbe succedere che chiediamo ogni volta le prove di quello che ci dicono. Altrimenti dovremmo farci domande serie circa la qualità del rapporto che ci lega. A maggior ragione, quando facciamo ingresso nel grande orizzonte della fede in Gesù che è risorto! Qui aver fede è porre un atto di fiducia incondizionata, senza pretendere le prove. Nel giorno di Pasqua il discepolo amato, di fronte a un sepolcro vuoto, “vide e credette”. Il valore della fede sta in un legame di amore, che accoglie anche il rischio. Dire a qualcuno ti amo per tutta la vita, non è forse rischiare sulla fiducia? La fede in Gesù bisogna rischiarla: diversamente se cerchiamo le prove, forse non Lo amiamo abbastanza. Non sono le certezze a cambiare le cose, ma i rischi della fiducia. Tutti coloro che si dicono discepoli di Gesù non dovrebbero essere alla ricerca di prove, ma del modo migliore per fidarsi di Lui. Forse anche io sono anche io troppo desideroso di prove?
Oggi voglio porre atti di fiducia nei confronti di chi amo davvero.
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