In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Commento
Spirito Santo invadi l’intimo del cuore e donami sollievo, riparo e conforto tu che sei il Consolatore perfetto!
Lo ammetto: ogni volta che mi ritrovo a leggere e meditare questo passo del Vangelo ho difficoltà a coglierne fino in fondo il messaggio, mi appare come una contraddizione: come si può essere beati e quindi felici se si vivono condizioni di emarginazione, povertà, tristezza e persecuzione? Mi sembra impossibile e forse lo è ad occhio umano, ma le vie e i pensieri di Dio sono diversi e lontani dai nostri ragionamenti. Forse allora anche la verità è un’altra: la vera felicità non è quella che crediamo, quella libera dai problemi, piuttosto quella della pace nel cuore, della gioia di vivere e del riuscire a provare entusiasmo nella quotidianità e persino nel tran tran giornaliero, anzi nonostante i problemi e le tristezze a cui inevitabilmente andiamo incontro nel cammino di vita. Se ci rifletto ancora mi trovo emozionata e riesco a scorgere la grande dichiarazione d’amore di Gesù fatta a ciascuno di noi: "Coraggio figlio mio, fidati del mio Amore, lascia a me i tuoi problemi e le tue tristezze e ti donerò conforto, consolazione e gioia, quella che il mondo non potrà mai darti!". Penso ai miei problemi come definitivi o riesco ad affidarli a Dio?
Oggi di fronte ad un nodo problematico nella mia vita lo affido a Dio e dico con tutto il cuore “Gesù confido in te”.
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