Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: «Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!». Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: «La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze». Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?». Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti». Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Commento
Vieni Santo Spirito, sostieni il mio cammino verso l'invito alle nozze di un Dio Amore, che vuole fare festa con tutti.
Recentemente sono stata al matrimonio di due cari amici e il loro invito mi ha fatto davvero molto piacere. Meditando il Vangelo di oggi, ripenso proprio a quel giorno: il Regno dei Cieli è come quella festa di nozze! Una bellissima festa, semplice, con volti amici, dove ci si diverte e ci si sente a proprio agio. Che meraviglia! Pensando all’oggi però, la meraviglia un pochino si spegne: quando si parla dell’incontro con Gesù, o della fede cristiana, non sembra una festa, ma piuttosto un funerale. Musi lunghi e tristi, e spesso chi è invitato decide di non partecipare. Decide, già!...perché il lavoro, gli impegni, la quotidianità, sono più importanti di un invito. Non avrei mai rinunciato al matrimonio dei miei amici. Questione di priorità! Ed ecco che, ancora una volta, Gesù va oltre e ci stupisce: estende l’invito a tutti, anche a chi non se lo aspetta. Non ce lo meritiamo, ma Lui ci invita lo stesso! Con un'unica richiesta: l’abito, cioè il modo di essere. La consapevolezza che l’incontro con Gesù è festa. Il Signore oggi ci rivela il Suo desiderio di salvare tutti gli uomini e noi spesso gli rispondiamo con la fatica di accogliere questa salvezza. Cosa ho di meglio dell'essere felice con Lui?
Nella preghiera di questa sera chiedo di prendere coscienza che ogni uomo è invitato all’incontro con Gesù, e che quel servo inviato ai crocicchi delle strade, sono io.
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