In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Commento
Spirito Santo, illumina e guida i miei passi sulla via della fede.
In queste due parabole emerge il tema della ricerca e del ritrovamento di ciò che è andato smarrito: la pecora e la moneta. Una gioia preceduta dal dolore della perdita, sottolineata dalla ricerca paziente e amorevole del Signore. Il ritrovamento rappresenta un momento di grande gioia e festa, tanto da invitare «gli amici e i vicini» a condividere questo evento. Il Signore esulta dicendo: «Rallegratevi con me» ho ritrovato ciò che era perduto. Basta «solo peccatore che si converte» per scatenare una tale gioia in cielo. Quanto sono felice sapendo che nel giorno della mia conversione i miei angeli e i miei santi esultavano per me e facevano festa! La nostra vita è come una partita di calcio: ogni volta che facciamo un 'goal' nel cuore di Dio, tutta la sua 'tifoseria' esulta. Ogni partita vinta è un punto in più che ci permette di raggiungere il premio finale: il nostro posto in Paradiso. Questa strada in salita è, però, costellata di piccoli ostacoli che talvolta ci fanno deviare dal percorso. Eppure, Dio è sempre lì, paziente e attento, con lo sguardo rivolto a noi, pronto a tenderci la mano per continuare a camminare insieme. È come un navigatore satellitare, pronto a ricalcolare la rotta per farci raggiungere la meta. Quante volte mi sono sentito/a solo/a e smarrito/a, avendo perso la retta via?
Oggi ritaglio un momento della mia giornata per leggere e meditare la poesia “Orme sulla sabbia” e recito una preghiera al mio angelo custode.
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