In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Commento
Brano crudo, fastidioso, da fiato sospeso, pugno in pancia. Sotto la croce sono rimasti i coraggiosi del vangelo: la madre, le donne, il discepolo amato. Nell'ora in cui tutto sembra distrutto e i legami spezzati, Gesù, agonizzante e straziato nella carne, trova la forza per affidare la madre che lo ama al discepolo amato. Amante e amato non rimangono soli. Poi lamenta sete... Possibile che si aspettasse veramente ancora qualcosa dagli uomini? Quanto avrà bruciato quell'ultimo sorso lungo la gola riarsa? L'unica acqua versata insieme al sangue sgorgherà dal suo petto come a richiamare quell'acqua viva promessa. La dinamica del dono e dell'accoglienza si ripete, Gesù consegna i suoi legami più cari, consegna lo spirito, consegna acqua e sangue. E' come se in questi fatti l'incarnazione si sveli nei suoi dettagli più crudi. Non ci sono sconti, anche i Giudei si preoccupano di sbarazzarsi dei corpi dei crocifissi. Lo scandalo della morte va nascosto. Vorremmo anche noi fare a meno di queste ore e di questi dettagli, attendiamo il sepolcro vuoto con le bende ben ripiegate. Eppure non si passa che da qui, dallo strazio della carne, dal dono totale di spirito e corpo. Qui “tutto è compiuto”. Quante volte abbiamo la tentazione di nascondere il corpo trafitto di Gesù, di addolcire il venerdì santo con le immagini luminose della Risurrezione? Quante volte non riusciamo a stare sotto la croce?
Oggi davanti a un crocifisso soffermo il mio sguardo sul corpo ferito di Gesù.
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