In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Commento
Solo quando perdiamo qualcuno che amiamo siamo costretti a pensare alla realtà della morte, prima ci riesce difficile. Il Vangelo non censura la morte e solo una lettura superficiale può farci dire che la resurrezione è uno stratagemma per consolare l’angoscia che essa provoca. Gesù non ci evita il passaggio della morte, ma lo spalanca a qualcosa di nuovo: l’amore di Dio è così fedele da essere eterno. È proprio l’eternità del Suo amore il principio della resurrezione. La nostra vita non finisce nel nulla, Dio non vuole e non permette che l’esistenza finisca nel vuoto; il suo amore fedele ed eterno ci viene a raccogliere dall’abisso della morte finale e inesorabile di cui è segnata la creazione. È attraverso il Figlio Gesù che Dio attua la redenzione. Se immaginiamo la morte come un salto nel vuoto, da credenti dobbiamo immaginare e credere che Gesù ci afferra al volo in questo abisso. Diversamente saremmo abitati solo dalla disperazione. Invece in Gesù e con Gesù possiamo vivere e morire abitati da profonda fiducia. Non pensiamo però che il passaggio a qualcosa di nuovo e questa fiducia vengano dalle nostre capacità, dalle nostre convinzioni personali o da ragionamenti convincenti. Essi sono invece un dono, il dono della fede. Chiediamo al Signore questo dono, oggi soprattutto, perché è il solo in grado di vincere la morte.
Oggi ripeterò lungo la giornata: “Signore, aumenta la mia fede” e dirò preghiere per chi è già nell’eterno amore di Dio: i miei cari, persone amiche e le tante persone per cui nessuno prega.
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