La Gioia del Vangelo

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sabato 04 gennaio 2025

Feria propria del 4 gennaio 2025

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Dal Vangelo di Giovanni 1,35-4
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che tradotto, significa maestro - dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.
Commento
Spirito Santo, rendimi in grado di riconoscere Gesù agnello di Dio che passa nella mia vita e chiede di essere accolto!

Come sempre Gesù parla un linguaggio semplice ma franco, che punta dritto all’essenziale dell’esistenza umana. “Che cosa cercate?” è, probabilmente, la domanda che più di tutte funge da stella polare nel cammino di vita di ogni essere umano. Quante volte questo interrogativo così semplice da rasentare quasi la banalità ci ha messo (e ci mette) in crisi perché presi ad inseguire mille questioni talvolta anche significative e, talvolta, invece, davvero banali e superflue!! A questo segue una sorta di “botta e risposta”: “Maestro dove dimori?” e poi : “Venite e vedrete”. Gesù non promette nulla di specifico e di nemmeno sicuro: non ci sono polizze o assicurazioni da stipulare in caso di eventuali incidenti; “semplicemente”, bisogna mettersi in moto, essere dinamici e non seduti su un divano dal quale si guarda comodamente ma pigramente la vita scorrere davanti a sé. No, la fede in Cristo Gesù non è niente di tutto questo: è il desiderio di cercarLo sempre e comunque, sapendo che spesso il mondo ritiene ridicola ed inutile questa ricerca. Non solo: ciò che sorregge questo percorso, nei momenti di luce ed anche di oscurità, è il desiderio di dimorare in Gesù e di coltivare la sua amicizia con lui nell’ascolto della sua Parola e nella vita della Chiesa. Mi chiedo quindi: sono davvero in grado di riconoscere e di accogliere Gesù agnello di Dio che passa nella mia quotidianità?

Oggi ripenso alle tante volte in cui ho cercato vie secondarie, superficiali, scorciatoie della vita che non hanno portato a nulla.
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