In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno''. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ''È nostro Dio!'', e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Commento
Per Gesù la morte più temibile è quella dell'anima e ciò che la uccide è l’allontanamento da Dio: “il salario del peccato è la morte” (Rm 12,23) o, come diceva Sant’Agostino: “ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. È più facile allontanarsi in maniera progressiva e quasi impercettibile da qualcuno che si ama. Ho conosciuto tante coppie che dopo anni di convivenza, improvvisamente dicono di non amarsi più senza spiegazioni né motivi. Piccoli dettagli, infedeltà e segreti quotidiani hanno fatto ingrandire la distanza fra loro e, essendo stati poco attenti e orientati al dialogo e alla condivisione, se ne sono resi conto troppo tardi. A volte dichiarano di essersi ritrovati a convivere con uno “sconosciuto”. Nel rapporto con Dio abbiamo il vantaggio che Lui è sempre fedele, Lui ci Ama sempre. Le piccole o grandi infedeltà nascono solo nel nostro cuore. Partendo da un peccato quasi insignificante man mano diventa più facile compierne uno di entità maggiore fino ad arrivare alla morte della propria anima. È la parola di Gesù ascoltata e vissuta che dona la vita all’anima. Gli interlocutori di Gesù conoscevano la Parola ma non la vivevano e ciò si evince dal loro desiderio di ucciderlo. È difficile non mancare all’Amore ma come diceva Chiara Lubich: “Bisogna ricominciare sempre!”. Nessuno di noi è privo di peccato, ma grazie al sacramento della Riconciliazione possiamo guarire le nostre ferite.
Oggi farò un bel esame di coscienza e andrò a sperimentare la misericordia di Dio nel sacramento della Riconciliazione.
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