Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Commento
Un famoso bestseller della scrittrice Morgan Rice inizia così: “Si mise gli auricolari e lo accese. Aveva bisogno di coprire tutto il rumore che la circondava. Ma non successe nulla. Abbassò lo sguardo e vide che la batteria era scarica. Perfetto. Controllò il telefono, sperando di trarne un po’ di distrazione, ma niente. Allora alzò lo sguardo”. La mia riflessione sul Vangelo di Luca oggi parte da qui. Dal fatto che per poter accogliere il Signore nella nostra vita, dobbiamo imparare a scollegare gli auricolari e a spegnere le orecchie, aprendo e orientando i padiglioni auricolari del nostro cuore verso di lui. Il silenzio è una cosa a cui non siamo più abituati, che fa paura a volte. Restare soli con noi stessi, disconnetterci dal mondo, è una cosa che al giorno d’oggi diventa sempre più difficile. Eppure il Vangelo ci chiede di fare proprio questo. Di scollegare un attimo i nostri auricolari e smettere di andare dietro alle parole che ci svuotano di amore, pazienza, tolleranza, accoglienza per riempirci di rabbia, di rancore, di paure, di indifferenza… Ci chiede di lasciare posto al Signore nella nostra vita, alla sua Parola, fonte di amore e di verità. Ma noi, siamo disposti ad accoglierla? La vera gioia per il cristiano infondo, è accogliere Cristo Signore nel proprio cuore. “Preparate la via del Signore” dice Giovanni. Un verbo al presente, non al futuro. Non una cosa che possiamo rimandare quindi, ma che dobbiamo iniziare a fare già da adesso. Quante volte ci capita di dire “non adesso, lo farò in futuro” e poi, inevitabilmente passano mesi, a volte anni perchè continuiamo a rimandare quella cosa importante? Finchè non ci rendiamo conto che di tempo ne è passato troppo, e forse è troppo tardi per farla.
Oggi, mi impegno a trovare un luogo silenzioso in cui posso dedicare un po’ del mio tempo a Dio senza distrazioni, pregando e provando a rileggere o riascoltare il brano del Vangelo di Luca.
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