Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni,
quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo:
«Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.
Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Commento
Quando ero alle medie, una volta al termine di un’interrogazione di scienze, Cinzia, la mia migliore amica di allora, senza che io chiedessi nulla, prese le mie difese dicendo alla professoressa che il voto che mi aveva dato era troppo basso, che mi meritavo di più. Ricordo bene questo episodio perché mi aveva sorpreso e perché nonostante la pensassi anche io come Cinzia, non avrei mai avuto il coraggio di dire nulla, mentre in quel momento lei lo stava facendo in maniera determinata e senza freni. Questo coraggio che si può leggere come un “dar testimonianza di altri” lo ritrovo nel brano di Vangelo di oggi, quando di Giovanni il Battista, dopo essere stato presentato come “uomo mandato da Dio”, si dice che egli non era la luce ma che doveva render testimonianza della luce, perché tramite lui tutti credessero. Un compito non semplice per il caro Giovanni che si trova a fare le veci di Dio, a dar testimonianza di Lui. Il Vangelo sottolinea che le aspettative erano che “tutti” credessero per mezzo di lui, non alcuni soltanto, ma tutti. Questo mi fa pensare che la forza che può nascere da questo dar testimonianza è immensa, la immagino come una luce che attraversa Giovanni e che tramite lui si espande nel mondo. Per questo oggi mi chiedo: capita anche a me di sentirmi un po’ come Giovanni? Sento il desiderio di dar testimonianza di qualcun altro, di metterci la faccia? Mi sento così coraggiosa?
Spirito Santo, invadi il mio intimo e fammi essere audace testimone dell’Amore di Dio.
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