In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Commento
Oggi è l'inizio di un tempo particolare, segnato da un Vangelo che ho sempre pensato essere determinante per la mia vita, perché parla del "fine", dello "scopo" per cui facciamo le cose. Il Signore mi conosce così bene nelle mie debolezze da mettermi in guardia: "non fare per essere ammirata, altrimenti non c'è ricompensa presso il Padre nei Cieli". Gesù si preoccupa che le mie azioni siano caratterizzate "dall'amore per il Cielo" e abbiano poco a che vedere con la soddisfazione momentanea, sterile, cercata in ambito terreno; Egli si compiace di farmi sapere che se ciò che faccio è volto a trarne godimento sulla terra, avrò sbagliato la mira. Non a caso il termine peccare significa "sbagliare la mira", mancare l'amore. Se la mia mira è il Cielo, è alla ricompensa del Cielo che è bene puntare. Perché sarà eterna, gioia eterna. Niente che si possa dissolvere nella limitatezza terrena del "buon vento" dell'uomo. Questo mi dice quanto Gesù abbia a cuore la mia felicità, quella vera, senza fine. Mi dice che riporre fiducia nella lode che viene degli uomini non mi è conveniente. "La tua elemosina resti nel segreto e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà". Che meraviglia queste parole, mi arrivano in maniera intima e profonda. C'è un segreto che può restare tra me e il Padre, e nessun altro sulla terra. Un segreto è qualcosa di solo nostro. Custodito nel bene e nel nascondimento, per qualcosa di più grande e prezioso. Lo stesso vale per la preghiera: "Entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre Tuo che vede nel segreto e ti ricompenserà". Questi "segreti e nascondimenti" sono pienamente abitati dalla Presenza di Dio. Sono fonte di luce. Ancora: "Quando digiuni profumati la testa e lavati il volto, la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre Tuo che è nel segreto. Egli ti ricompenserà".
Vivo il giorno delle Ceneri scegliendo un gesto (elemosina, preghiera, digiuno) e lo faccio nel nascondimento e nel segreto, secondo quanto ho deciso nel cuore: il Padre mi vede e mi ricompenserà.
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