In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell'istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Commento
Se non sapessi che stiamo leggendo il Vangelo, ascoltando queste parole mi sembrerebbe di trovarmi dentro una di quelle belle storie ascoltate da bambino: una situazione difficile, la presenza del male e poi tutto che si risolve in modo incredibile e inaspettato, con addirittura la presenza dei flautisti. Il bene che sconfigge il male e che alla fine trionfa. Da piccolo ho sempre pensato che fosse la fortuna, la magia o la forza fisica a riuscire a sconfiggere ciò che ci fa soffrire e il romanticismo delle favole arricchiva ancora di più queste vittorie. Crescendo non ho smesso di credere che il bene possa trionfare sul male, anche se a volte viviamo intorno o dentro di noi situazioni difficili, in cui questo passaggio sembra pressoché impossibile. Così ho capito che non poteva poi essere la fortuna o la magia a far compiere questa vittoria. Il Vangelo di oggi mi riporta all’essenziale perché anche io possa credere che la morte può essere sconfitta: la salvezza viene dalla fede. Mi interrogo perciò su cosa ancora traballa nella mia fede e cerco di sentire un po’ più vicino a me questo Vangelo: perché ancora fatico a credere nell’impossibile e ho paura di essere deriso?
Mi faccio questa domanda perché possa diventare lo stimolo per ripetere oggi, per varie volte nella giornata, questa parola che Gesù mi rivolge: “Coraggio, anche tu puoi vivere!”.
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