In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Commento
Pensando a quel sabato nella sinagoga, immagino lo stupore della gente davanti a Gesù, all’autorità con cui la sua parola si fa spazio nei loro cuori e richiama l’attenzione. E in mezzo a tutto lo stupore arriva questo indemoniato che pretende di dare una definizione di Gesù prima della passione e della risurrezione. Lo spirito impuro grida, vuole sovrastare, creare confusione. Eh si, voler conoscere e definire il Figlio di Dio prima della croce è davvero diabolico perché la sua conoscenza non può prescindere dall’incontro con Lui, da una relazione autentica che porta alla conversione. Gesù ordina, gli impone di uscire dall’uomo in cui era entrato. Egli vede oltre, oltre le parole, oltre le grida, oltre l’apparenza. Libera nonostante la sofferenza. E questo vedere oltre di Gesù arriva anche a guardare me, oltre le mie resistenze, oltre la mia testardaggine, oltre le mie grida presuntuose e mi libera con autorità, fa respirare il mio cuore e la mia vita, al di là del mio timore e della mia paura di lasciarmi veramente incontrare da Lui. Io, cosa voglio evitare della scomodità di Gesù? E da cosa invece mi faccio toccare e stupire?
Oggi provo a guardare oltre, provo a mettermi davanti allo specchio e mi racconto tre cose belle che mi sono successe nella giornata.
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