In quel tempo, di sabato Gesù passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro:
«Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell'offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
Commento
La questione è seria, molto più seria di quel che sembra a una prima lettura. Infatti, una lettura superficiale potrebbe condurci a pensare che i discepoli avrebbero meritato un richiamo da parte di Gesù. In effetti, non sono stati molto corretti e la loro scelta è discutibile… potevano forse pensarci un istante e fare altre scelte. Eppure, da un episodio così marginale, Gesù trae un insegnamento decisivo. Infatti egli non giustifica in alcun modo i suoi discepoli; sarebbe stato così se si fosse fermato al ricordo di quanto fece Davide, per mostrare che quanto i discepoli avevano fatto non solo non era così grave, ma aveva addirittura precedenti illustri nella Scrittura. Egli invece aggiunge un passaggio fondamentale: è il sabato che è stato fatto per l’uomo, non viceversa. Viviamo un tempo di novità nella Chiesa, suscitate dallo Spirito di cui papa Francesco si fa continuamente strumento. A questo, lo sappiamo bene, corrisponde purtroppo un facile e pericoloso moralismo. Ecco il punto: è finito il tempo della formalità, della correttezza esteriore, della sterile ripetizione di ciò che non si comprende più. È tempo di tornare al senso profondo delle cose, anche delle cose di Chiesa. Non si tratta certamente di fare opera di trasgressione della legge, ma di vivere la legge per il senso che essa ha, senza pervertirla in moralismo. Una fede che diventa moralismo è sterile e non porta alcun frutto. Che sia tempo di accorgerci che abbiamo talvolta scambiato la fede in Cristo con una serie di regole che spengono la fede stessa?
Mi impegno, oggi, a chiedere al Signore di farmi dono di comprendere ciò che celebro, per poterlo vivere nella quotidianità.
La Gioia del Vangelo attraverso il presente Sito conservano e/o accedono alle informazioni su un dispositivo, come gli ID univoci nei cookie per il trattamento dei dati personali. Questo sito utilizza cookie tecnici, necessari per effettuare la navigazione, agevolare la fruizione di contenuti online o fornire un servizio richiesto dagli utenti; cookie di profilazione, propri e/o di terze parti, per personalizzare i contenuti; cookie di analytics per analizzare il traffico mediante la raccolta di informazioni aggregate sul numero degli utenti e su come visitano il Sito ai fini dell’ottimizzazione dello stesso. Se vuoi sapere di più clicca qui.
Se selezioni il sottostante comando “Accetto”, esprimi il consenso accettando i cookie in base alle tue preferenze.
Puoi modificare le tue preferenze in ogni momento su tutte le pagine di questo sito cliccando su "Cookie” selezionando in modo analitico solo le funzionalità, i cookie e le terze parti a cui intendi prestare il consenso.