La Gioia del Vangelo

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martedì 05 ottobre 2021

Martedì della XXVII settimana del tempo ordinario

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Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Commento
Finita l’estate, mi succede sempre di venire investito dalle incombenze delle attività lavorative e non solo, che riprendono tutte insieme e richiedono il mio impegno. Come spesso succede, vengo risucchiato in una spirale di “attivismo” sfrenato nel quale perdo non solo il senso del tempo ma anche il motivo del mio fare. La conseguenza è inevitabilmente un gran senso di stanchezza, svogliatezza e la tendenza alla lamentela, come succede a Marta. Ma perché tutto questo? In fondo a tutto il mio agire c’è sempre una domanda di vita piena e felice, ma questo non significa riempirla di attività. Gesù addita Maria come modello da seguire, in quanto essa ha capito che ciò che rende la vita ben spesa è proprio il tempo che dedichiamo alla relazione con Dio, con gli altri e con il mondo. Tuttavia, in un epoca dominata dal fare e dal produrre, quanto è difficile dare spazio alle relazioni che per loro natura sfuggono alla logica dell’utile e sanno di perdita di tempo. Allora quale soluzione alla diatriba tra azione e contemplazione? Carlo Carretto, facendo eco a San Paolo, diceva che “la carità è la sintesi tra contemplazione ed azione, è il punto di sutura tra il cielo e la terra, tra l’uomo e Dio”. I grandi santi sono l’esempio di chi ha potuto fare tanto perché nella preghiera attingevano a piene mani alla fonte dell’amore.

Sono capace di fare un atto d’amore “perdendo tempo” nelle relazioni con altri e con Dio?

Oggi mi ritaglio un momento per pregare oppure per stare con qualcuno.
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