In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Commento
Vieni Spirito Santo e apri i nostri cuori all’ascolto della Parola che Dio quotidianamente ci regala.
Meditando su questo brano del Vangelo di Matteo, la mia attenzione è caduta su un piccolo versetto, in particolare sulla domanda che Giuda pone al capo dei sacerdoti: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. Con il mio lavoro (sono un venditore di automobili) mi capita pressoché quotidianamente di porre questa questione ai potenziali acquirenti: “Che cifra sareste disposti a spendere per l’acquisto di quest’auto?”. E’ un piccolo trucco che mi ha insegnato qualche anno fa’ il mio responsabile usato per capire le reali intenzioni dei clienti, ma soprattutto per far capire loro che la nostra di intenzione è sempre quella di cercare di chiudere una trattativa. Giuda in cuor suo già sapeva di voler “vendere” Gesù ed è curioso vedere come le logiche di mercato siano le stesse ancora dopo più di duemila anni. Peccato che Gesù non è un bene materiale ma una persona. Spesso sentiamo dire che tutto in questo mondo ha un prezzo e per chi non ha scrupoli forse è vero. Per un cristiano no! L’Amore che Gesù ci ha donato morendo in croce non ha prezzo, è gratuità assoluta e Lui ci invita a fare lo stesso con il prossimo. Tutto ha un prezzo? No, l’Amore di Gesù è "gratis". Io sono capace di amare gratuitamente?
Il piccolo gesto di oggi è quello di regalare qualcosa a qualcuno, senza un’intenzione particolare: un caffè, una caramella...può essere qualsiasi cosa.
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