In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Commento
Chissà qual è la cecità di cui era affetto il cieco di Betsaida!? Sarebbe interessante sapere se lo è dall’infanzia o ha perso la vista perché immerso nel peccato del villaggio. Certo è che non conosce la realtà che gli sta attorno, non la sa discernere, infatti non vede. E non vede bene neppure dopo il primo intervento miracoloso di Gesù! Così Lui ancora se ne prende cura e finalmente il cieco comincia a vedere bene ciò che gli sta attorno. Questa guarigione in due tempi racconta molto della nostra vita e del continuo bisogno che abbiamo di essere guariti. Quante volte la nostra superbia spirituale ci fa credere di essere apposto, di non rischiare così come viviamo di perdere la vista dell’anima. E invece inevitabilmente ci accorgiamo di ripetere gli stessi errori e peccati, cadendo in abitudini, occasioni, tentazioni che annebbiano la vista. Ma cosa ci acceca? Qual è la tentazione che facilmente ci fa chiudere gli occhi sulla realtà? Mi piace molto la cura e l’attenzione che Gesù ha per questo uomo, il grande desiderio che ha di guarirlo, ma mi colpisce anche molto l’invito a dire e a valutare lui stesso come vede e se vede bene. È come se Gesù mi chiamasse a fare un continuo cammino di guarigione, perché certo Lui è disponibile a guarirmi, ma io sono disposta a farmi guarire?
Spirito Santo aiutami ad essere umile, a chiedere a Gesù di guarirmi per vederci sempre meglio, per vedere quello che devo sistemare, per tornare sempre meno nel villaggio delle mie dissipazioni ma, di guarigione in guarigione, scegliere la via della Tua casa. Aiutami a fare un buon esame di coscienza e a programmare una confessione.
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