In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Commento
Invocazione allo Spirito: Spirito Santo, apri il mio cuore ed illumina la mia mente per accogliere e comprendere la Parola di Gesù. Conducimi, nell’intimo del cuore, ad incontrare lo sguardo amorevole del Padre che tanto mi ama. Vieni Spirito Santo.
Comprendere la Parola di Dio Padre che parla alla nostra vita spesso non è facile. Tuttavia, in questo Vangelo, Gesù ci offre in modo chiaro una via pratica per accogliere la volontà del Signore: fare ogni cosa sotto lo sguardo amorevole di Dio, prima ancora di quello degli uomini. Troppo spesso, ci capita di compiere azioni, anche buone, solo per ottenere la ricompensa della gratitudine e della stima degli altri. Gesù mi dice però che la mia libertà, la mia felicità, ed il valore stesso della mia vita, li posso apprezzare e gustare in pienezza solo nell’intima relazione con Dio Padre che mi ha creato ed amato per primo. Quanto sono consapevole di questa verità? Tutto quello che faccio in digiuni, preghiere, carità, perché lo faccio? E per chi lo faccio?
Oggi, tra le molteplici occupazioni della giornata, mi impegno a creare uno spazio di silenzio e di intimità dove poter ripetere con calma per tre volte: Padre mio, che sei nei cieli, grazie perché tu mi ami, mi hai desiderato e mi vuoi felice.
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