La Gioia del Vangelo

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domenica 31 marzo 2024

S. Pasqua Resurrezione del Signore

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Dal Vangelo di Giovanni 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Commento
Ascolta o guarda il commento con gli auguri di una Santa Pasqua del Vescovo Francesco Beschi a questo link -> vangelo.app/pasqua

Trascrizione:

Cari amici, Buona Pasqua!

Una Pasqua che vi auguro. Una pasqua che non ha il sapore della fiaba, una fiaba con lieto fine, no. La Pasqua è veramente una rivelazione, una novità, una sorpresa, un mistero.

Nel senso che, la Pasqua non è semplicemente, appunto, la resurrezione inaspettata di un morto che ritorna alla vita.
La Pasqua in realtà ha a che fare con la morte di quell'uomo, perché è proprio lì che comincia la Pasqua.

La Pasqua è la rivelazione che il segreto di Dio, e il segreto della vita, è l'amore.
L'amore che si fa dono, che si fa dono fino in fondo, fino alla morte.
E proprio per questo appunto Dio ci rivela che la strada della vita, la strada della vita nuova, passa attraverso la croce.

Nessuno vuole la croce, la croce fa paura, la croce istintivamente ispira un rifiuto.
Eppure è proprio lì: non la croce appunto della sofferenza e del dolore e fine a se stesso, ma la croce invece di un amore, di un amore che non si tira indietro, di un amore che entra nelle viscere della storia, un amore che non ha paura di affrontare il male, il peccato, la violenza, l'incomprensione, l'egoismo.
Tutto quello che appunto sembra invece distruggere la vita.

Noi in questi tempi, in questi mesi, in questi anni, stiamo confrontandoci giorno dopo giorno appunto con la provocazione del male. Ebbene, ecco, la risposta Pasquale è la risposta di una vita nuova che sgorga dal dono: il dono di Dio.

E veramente dovremmo proprio aprire il cuore al dono di Dio.
Aprire il cuore al dono di Dio, perché questo dono, il dono della vita nuova, che Dio ci consegna proprio a partire dalla Pasqua di Gesù, ci mobiliti, trasformi la nostra vita in un dono.

Ecco questo pensiero augurale vorrebbe raggiungervi raggiungervi con il mio affetto, raggiungervi con la mia simpatia e raggiungervi anche con la benedizione Pasquale che invoco per tutti voi e per tutti i vostri cari.
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