In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Commento
Spirito Santo, aiutami a riversare il Tuo Amore e la Tua Unità nei luoghi in cui vivo.
In questo brano di Vangelo troviamo ben tre domande. L'agire di Gesù provoca stupore, incertezza, spesso anche divisione. Tutto ciò lo sperimentiamo anche noi, nel nostro cuore e nella vita di tutti i giorni. Tante volte invece di accoglierlo chiudiamo le porte della nostra anima, avvolti da mille e più paure e, come Caifa, costruiamo solide mura che non sono altro che difesa del nostro essere per la paura dell'altro. E' vero, me ne rendo conto…ogni volta che cerco di eliminare qualcosa solo perché mi fa paura, scopro invece una parte di me che fino a quel momento voleva rimanere nascosta. Dio vuole guidare la mia storia, ponendo in me e in ciascuno di noi delle domande di vita, per darmi e darci la possibilità di cambiare il senso delle cose, di cambiare prospettiva, di rendere il mio percorso in mezzo agli altri un luogo di perdono, di libertà e di gioia. Questa possibilità che ci viene donata non può che chiamarsi Amore. E in fondo, ne sono sicura, tutti siamo capaci di donarne anche solo un pizzico.
Sono disposta ad aprire il mio cuore in questi ultimi giorni di Quaresima per poter vivere a pieno il senso della Morte e Risurrezione di Gesù?
Quest'oggi non avrò paura di mostrare le mie fragilità di fronte alle persone che mi circondano, certa che il loro prezioso aiuto può servire a rendermi migliore.
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