La Gioia del Vangelo

Gesù disse: "A chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli". Il passo del Vangelo di Luca aggiunge che si tratta di bambini piccoli.
Quando i miei figli erano piccoli, a volte finivamo a parlare di Dio dopo aver pregato insieme. Solitamente mi interrompevano per farmi delle domande che non finivano mai! Alla fine dovevo promettere che il giorno successivo avremmo continuato, per fare in modo che si addormentassero. Mi facevano domande del tipo: Come sarà il cielo? Chi c'è in paradiso? Si potrà giocare a calcio? Non sarà noioso? Ma Dio è adesso qui con noi? Tutte domande che non mettevano mai in dubbio l'esistenza di Dio, anzi domande che davano per scontata la Sua esistenza.
Oggi anche la scienza conferma che i bambini sono maggiormente predisposti al rapporto con Dio. Ci sono studi che hanno identificato quali aree del cervello si attivano, per esempio, durante la preghiera e queste stesse aree coincidono con quelle più attive nei primi anni dello sviluppo umano.
La vita moderna, soprattutto in Occidente, ha dato molta priorità allo studio e allo sviluppo tecnologico, curando sempre meno la nostra vita spirituale. Questo spesso ci fa sentire vuoti.
Che distanza sento che c’è tra me e Dio? Che tipo di dialogo ho con Lui? Mi fermo in silenzio per ascoltare la sua voce d’Amore o parlo sempre io? Gli sono grato per tutto? Mi lascio cullare nelle sue braccia? Mi fido di Lui e credo che con Lui tutto finisce bene?

Santo Spirito, mentre rispondo a queste domande, riempi il mio cuore della gioia che viene da Dio.