In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Commento
Un brano questo che, ad una prima lettura, parrebbe l’ennesima triste cronaca di un avvenimento avvenuto e che continua ad avvenire, sulle strade del mondo e nelle storie degli uomini di ogni tempo. E’ la narrazione della malvagità umana che diviene violenza e che, nel caso di questo racconto, trova terreno fertile in un banchetto, dove gola e lussuria rinnovano il loro patto di sangue. Non è solo la storia di molti potenti, ma è anche la storia di ciascuno di noi, perché ciascuno di noi è depositario di un piccolo grande potere che lotta strenuamente, spesso in modo subdolo travestito da bene, per emarginare, mettere sotto chiave, far sparire, verità che il mondo e la parte di noi che vi appartiene, non vuole per prepotenza o per debolezza, accettare. Ci vuole infatti umiltà davanti a Dio e forza nei confronti di sé, per saper dire i molti no che il sì a Dio comporta. Troppo facile, breve ed allettante il percorso proposto dalle sirene ad Ulisse e dal gatto e la volpe a Pinocchio, rispetto alla fatica iniziale che la scelta della giustizia e della verità molto spesso comporta. Rimane in gola la domanda: “dov’è l’annuncio della Lieta Novella?”. La Lieta Novella incredibilmente la annuncia Erode allorché di Gesù dice: “Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti”. Erode coglie la verità ultima: le vite vissute a servizio della giustizia in pienezza, resuscitano e ritrovano vita nel Dio dei viventi. “Chi dona la sua vita per causa mia e del Vangelo, la troverà”!
Oggi chiedo allo Spirito il dono della coerenza nel perseguire il servizio alla giustizia, in verità e mitezza.
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