In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Commento
Vieni Spirito Santo, ispira le mie parole ed i miei gesti in modo che io possa testimoniare il Vangelo con autenticità.
L’episodio dell’uccisione di Giovanni Battista mi fa pensare a due tensioni opposte: la forza della verità e la paura della sconfitta. È difficile dire ciò che si pensa veramente al giorno d’oggi. Essere veramente autentici anche con le persone che mi sono più vicine mi costa molto, a causa della paura di dire qualcosa che possa provocare una reazione negativa, oppure a causa della paura che l’opinione che l’altro ha di me possa cambiare. Quanto è più difficile per noi cristiani annunciare Gesù, portando spesso un messaggio di rottura rispetto alla cultura mainstream? Sicuramente sperimenteremo inizialmente la sconfitta, seppur non al modo di Giovanni. Ma sarebbe una sconfitta maggiore nascondere nel segreto del nostro cuore la luce della verità di cui il Signore ci ha fatto dono. Come trovare la forza di annunciare nel quotidiano, anche solo con un segno di croce o una parola buona al momento opportuno? Penso che ognuno debba trovare la propria risposta, ma che in ogni caso questa forza sgorghi dalla consapevolezza della verità che è l’essere figli amati di Dio e, soprattutto, dalla gioia incontenibile dell’incontro con Lui, a rinnovare il quale siamo chiamati ad ogni occasione si presenti. Sono consapevole che, nonostante la sconfitta, lo Spirito Santo lavora nel cuore delle persone a cui viene annunciato il Vangelo?
Oggi pongo particolare attenzione alle piccole occasioni di annuncio che si presentano durante la mia giornata.
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