In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Commento
Attaccàti…a che cosa? A chi? La questione sollevata da Gesù può sembrare un semplice richiamo ad una vita sobria che in quanto tale garantirebbe un più facile distacco dalle “cose disoneste”, cioè dall’affetto per le cose terrene, in vista della vera ricchezza che è la vita piena nel Regno dei Cieli. La realtà però insegna che le condizioni non possono determinare completamente i desideri e le scelte, poiché questi restano ultimamente legati alla libertà di ciascuno, sia esso povero o ricco. Il nocciolo della questione sta tutto nelle poche parole con cui l'evangelista Luca descrive i farisei: «che erano attaccati al denaro». La vera intenzione di Gesù non è mettere in guardia i ricchi dalla tentazione della cupidigia, ma provocare ciascuno ad interrogarsi per cogliere a che cosa o a chi è attaccato il proprio cuore. Diverse sono le esperienze in cui è possibile porre l'attenzione sugli affetti del proprio cuore: l'amicizia, la fedeltà, il servizio di cui tratta la prima parte del brano sono luoghi in cui poter avvicinare il proprio cuore non soltanto a quelli degli altri, ma anche a quello di Dio. Gesù pone davanti ad una scelta importante, decidere a che cosa, o meglio a chi attaccare il proprio cuore.
Adesso, proprio in questo momento, a che cosa sono attaccato? Quali sono le “ricchezze” che mi appartengono?
Oggi cerco di liberarmi da un "attaccamento" del mio cuore che non è buono.
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