La Gioia del Vangelo

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sabato 08 aprile 2023

Sabato Santo

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Dal Vangelo di Giovanni 19,38-42
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Commento
I protagonisti di questo brano di Vangelo sono Giuseppe e Nicodemo, due uomini che hanno seguito Gesù "di nascosto" e che trovano il coraggio di esporsi pubblicamente solo dopo la sua morte. Capita anche a me di assomigliare a queste due persone. Pur credendo in Dio, mi succede di tenere la mia fede per me, soprattutto quando frequento persone che la pensano diversamente.
Questo mi capitava soprattutto quando ero più giovane, quando il giudizio degli altri mi pesava di più e temevo di essere considerata "diversa" o "strana" a causa della mia fede. Forse all'epoca non avevo ancora fatto un'esperienza piena di Dio, così come non l'avevano fatta Nicodemo e Giuseppe prima della morte di Gesù. Arriva però un momento nel percorso di fede in cui si giunge ad avere una piena consapevolezza dell'Amore di Dio e quello che si prova è solo gratitudine e commozione, perché si sa di non aver fatto nulla per meritarlo. E allora i giudizi degli altri non contano più: l'unica cosa che conta è che Dio sia felice di me.

Spirito Santo insegnami a mettere Dio al primo posto sempre, nella consapevolezza che l'amore per Lui non toglie niente alla mia vita, ma anzi amplifica e migliora tutto ciò che c'è di buono.
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