Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?". Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Commento
Spirito di luce, fà che accogliamo la Sapienza del Vangelo e crediamo nella potenza di Gesù fatto uomo per noi.
Non sarà ricordato come trionfale il ritorno a Nazareth da parte di Gesù. Anzi va fissata questa pagina del Vangelo come monito di fronte all’incredulità, alla chiusura verso il suo annuncio e più profondamente verso l’Incarnazione di Dio! Tutto ciò che si è saputo a suo riguardo, i suoi insegnamenti, le sue azioni spingono a stupirsi di Lui, a crederlo profeta, ma non può essere Dio stesso: ciò è impensabile perché si sa chi è la sua famiglia, suo padre, Giuseppe, il falegname che lo ha iniziato al lavoro. Insomma, il suo essere profondamente umano è inconciliabile con il suo essere Dio. E, come spesso accade anche a noi, ciò che non comprendiamo lo critichiamo, lo sminuiamo, meglio, lo scacciamo. Chi è Gesù? Chi è per me? Lo riconosco come Salvatore nella debolezza umana, nella vita abituale, nell’altro che penso di conoscere? Lo stupore mi induce a credere o mi confonde? Giuseppe, il carpentiere, dopo lo smarrimento che attraversa con Maria, sa sognare, sa vedere e accogliere ciò che non sembra, ma non per questo è meno reale. Sa accettare il linguaggio con cui Dio si comunica e allora diventa capace di intrecciare vita umana, espressa nel lavoro quotidiano, e vita divina che con quelle mani abbraccia l’uomo. Non parla tanto ma in un silenzio operoso offre al mondo la Parola che salva.
Oggi di fronte a un fatto o a una persona che mi disturbano chiederò a S. Giuseppe di farmi vedere i segni della presenza di Dio per poter ringraziare e rivolgere parole buone.
La Gioia del Vangelo attraverso il presente Sito conservano e/o accedono alle informazioni su un dispositivo, come gli ID univoci nei cookie per il trattamento dei dati personali. Questo sito utilizza cookie tecnici, necessari per effettuare la navigazione, agevolare la fruizione di contenuti online o fornire un servizio richiesto dagli utenti; cookie di profilazione, propri e/o di terze parti, per personalizzare i contenuti; cookie di analytics per analizzare il traffico mediante la raccolta di informazioni aggregate sul numero degli utenti e su come visitano il Sito ai fini dell’ottimizzazione dello stesso. Se vuoi sapere di più clicca qui.
Se selezioni il sottostante comando “Accetto”, esprimi il consenso accettando i cookie in base alle tue preferenze.
Puoi modificare le tue preferenze in ogni momento su tutte le pagine di questo sito cliccando su "Cookie” selezionando in modo analitico solo le funzionalità, i cookie e le terze parti a cui intendi prestare il consenso.