In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Commento
Questo passo del Vangelo ci mostra come Gesù, già durante la sua vita terrena, abbia coinvolto nella Sua missione i Suoi discepoli. Ed è bello vedere come abbia chiesto questo coinvolgimento a settantadue persone che sono semplicemente suoi discepoli, senza caratteristiche o competenze particolari.
Non solo, Gesù chiede di pregare perché il Signore della messe mandi operai nella Sua messe.
Chi sono questi operai? Cosa vuol dire questa richiesta di Gesù per noi ora?
Anche oggi ciascun discepolo, cioè ciascuno di noi, può essere operaio per la messe del Signore, può preparare la strada a Gesù, come quei settantadue, nelle condizioni di vita in cui ciascuno si trova.
In fondo si tratta semplicemente di mettere a frutto il dono del Battesimo che abbiamo ricevuto e di andare incontro ai fratelli uomini disarmati, senza cercare altra forza se non quella che ci viene dall’appartenenza a Gesù e di stare lì dove siamo, condividendo la vita con chi abbiamo dinanzi e annunciando che il regno di Dio è vicino, cioè che il Signore è presente.
Spirito Santo, ti chiedo di farmi sempre più consapevole che la gioia più grande è riconoscere che Tu sei vicino e condividere questa speranza con questa umanità ferita che incontro ogni giorno sulla mia strada.
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