La Gioia del Vangelo

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sabato 30 novembre 2024

Sant’Andrea Apostolo

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Dal Vangelo di Matteo 4,18-22
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Commento
Spirito Santo aiutami a cogliere la bellezza in quello che c'è ora e qui.

Sia per Simone, Andrea che per Giacomo e Giovanni si cita il verbo lasciare: Pietro e Andrea lasciano le reti, cioè il loro lavoro; Giacomo e Giovanni lasciano il padre e la barca, cioè gli affetti e la loro occupazione.
Questo verbo lasciare mi richiama l'idea di leggerezza; la prima immagine che mi evoca è quella di una farfalla che vola leggera sopra le cose: non per questo non compie il suo ciclo vitale e porta a compimento la sua esistenza.
In questa stagione autunnale un'altra immagine che richiama questo verbo è quella dell'albero e delle foglie che cadono. Sono meravigliose queste foglie che compiono un volo leggero ed elegante per appoggiarsi sul terreno, cadono per poi riprendere vita di nuovo. Si lasciano andare, non tragicamente, ma con leggerezza, come se affidassero con fiducia la loro esistenza a qualcosa di più grande.
Sempre questo verbo mi fa venire in mente la citazione di un grande autore del nostro secolo che dopo essere stato colpito da una malattia grave ha detto: “C’è questa cosa che non avevo mai capito nella vita e che ho scoperto molto tardi ed è che ti giochi una buona quantità delle tue possibilità di stare sul pianeta Terra con felicità sulla capacità che hai di lasciar andare le cose”: si tratta di vivere il momento presente e di coglierne la bellezza. Lasciare andare una cosa, permette di trovarne un'altra, fa scoprire il nuovo e se quella novità è la relazione con Gesù tanto di guadagnato. Così è stato per i discepoli, così anche per noi oggi.
I discepoli hanno lasciato andare la loro vita precedente. Sono diventati pescatori di uomini e hanno trovato un posto insostituibile nella storia dell'umanità.
Lasciamo andare anche io le mie paure e dubbi? Lascio così che i nostri desideri profondi emergano e mi nutro di gratitudine per quello che sono e per quello che ho nella vita presente? Lascio andare quello che non conta e seguo con fiducia Gesù?

Oggi provo a compilare e scrivere un elenco di cose per cui essere grato: per le persone, le relazioni, gli avvenimenti, le parole, le piccole cose... Di seguito, prego con profonda gratitudine.
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