La Gioia del Vangelo

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lunedì 29 aprile 2024

Santa Caterina da Siena

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Dal Vangelo di Matteo 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento
Vieni Santo Spirito,
rendi mite e umile il mio cuore,
perché possa assomigliare sempre di più a Gesù,
che per amor mio e dell’umanità ha abbracciato la croce
in piena docilità al Padre.

Siamo sempre affamati. Anche se la nostra vita si svolge generalmente in un contesto accomodante e ricco di possibilità, avvertiamo sempre più la fame, il bisogno di essere saziati. È questa una dinamica che sperimentiamo dagli albori della nostra esistenza, fin dall’esperienza della passività che contraddistingue ogni neonato.
La crescita non coincide con la scomparsa della fame, altresì questa sembra allargarsi, cambiando obiettivi e modalità.
Come se con l’avanzare dell’esperienza e la progressiva scoperta di sé, degli altri e del mondo crescesse anche la “fame”.
Questa ricerca di sazietà incontra tanti passaggi e diverse scelte, i cui frutti non sempre risultano utili anzi, talvolta svuotano ed amplificano il senso di mancanza.
Occorre riconoscere il momento in cui avviene la svolta, cioè la scoperta che esiste una fame insaziabile e che questa necessita di una risposta dai confini infiniti.
È questa la domanda che guida la ricerca spirituale: esiste un nutrimento illimitato, un cibo incommensurabile capace di riempire il mio infinito desiderio?
Gesù si propone. Lui, mite e umile di cuore, pare bussare lievemente alla porta del mio cuore e sussurrarmi la sua offerta. Lui è il ristoro per la vita; Lui è quel peso leggero che mi solleva e mi rende pienamente libero. Solo Gesù è capace di saziare svuotando. Come ha colmato di gioia il cuore delle donne di fronte alla tomba vuota, può dare al mio cuore quella speranza nella vita eterna che sostiene la convenienza di una vita in cui essere mite e umile di cuore, come Lui.
Mi chiedo: dove, in chi, con chi ho cercato il nutrimento per la mia vita?

Affido al Signore il mio desiderio di essere come Lui, mite ed umile di cuore.
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