In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Commento
Mi colpisce lo stupore di Natanaele nella domanda che pone a Gesù: “Come mi conosci?”. La risposta di Gesù non è immediatamente comprensibile. Non sappiamo che cosa fosse successo sotto il fico, ma è evidente che si tratta di un momento decisivo nella vita di Natanaele. Da queste parole di Gesù egli si sente toccato nel cuore, si sente compreso e capisce: quest’uomo sa tutto di me, Lui sa e conosce la strada della vita, a quest’uomo posso realmente affidarmi. «Come mi conosci?» allora non è un interrogativo, ma è un canto di gratitudine perché Lui, il Creatore, si china verso noi, ci conosce, ci ama e ci dona tutto di sé. Dio ci ha "conosciuti" perché i suoi occhi ci hanno "visto ancor prima" di essere formati nel grembo materno. Il Suo amore precede ogni nostra azione, scelta e pensiero. Lui ci ha amati da sempre perché, come Natanaele, ci ha "visti senza falsità". Oggi, il Signore viene alla nostra vita, attraverso un fratello, un catechista, un sacerdote, e ci annuncia il Suo amore. Non dobbiamo far altro che obbedire e "andare e vedere". E' fondamentale l'andare: senza il movimento che ci fa uscire da noi stessi è impossibile poi vedere. Forse sino ad oggi non abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto; forse il matrimonio continua a far acqua; forse il figlio è andato solo peggiorando seguendo amicizie cattive; forse davvero oggi tutto ci dice che "da Nazaret non è mai venuto nulla di buono", perché Gesù o è sordo o è impotente dinanzi alle nostre sofferenze.
Oggi lasciamoci guardare con occhi limpidi e nuovi dal Signore consegnando noi stessi al Suo amore entrando in una chiesa e ci fermiamo in un momento di preghiera davanti al Tabernacolo.
La Gioia del Vangelo attraverso il presente Sito conservano e/o accedono alle informazioni su un dispositivo, come gli ID univoci nei cookie per il trattamento dei dati personali. Questo sito utilizza cookie tecnici, necessari per effettuare la navigazione, agevolare la fruizione di contenuti online o fornire un servizio richiesto dagli utenti; cookie di profilazione, propri e/o di terze parti, per personalizzare i contenuti; cookie di analytics per analizzare il traffico mediante la raccolta di informazioni aggregate sul numero degli utenti e su come visitano il Sito ai fini dell’ottimizzazione dello stesso. Se vuoi sapere di più clicca qui.
Se selezioni il sottostante comando “Accetto”, esprimi il consenso accettando i cookie in base alle tue preferenze.
Puoi modificare le tue preferenze in ogni momento su tutte le pagine di questo sito cliccando su "Cookie” selezionando in modo analitico solo le funzionalità, i cookie e le terze parti a cui intendi prestare il consenso.