In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».
Commento
Preparando questa meditazione al Vangelo abbiamo voluto coinvolgere nostra figlia di undici anni. La frase che ha catturato la sua attenzione è stata: “Si è avvicinato a voi il regno di Dio.” Ci ha chiesto cosa significasse, perché spesso nell'immaginario il Regno di Dio può avere come significato la vita eterna dopo la morte, quando invece Gesù ci permette di viverlo sin da questa vita. Il cammino di fede ci ha portato a vivere ogni giorno il Regno di Dio, proprio grazie ai testimoni che ci hanno avvicinato. Ci ha colpito il fatto che la frase: “Si è avvicinato a voi il regno di Dio”, Gesù dice di rivolgerla ai malati che i suoi discepoli sono chiamati a curare. Non chiede di guarire in modo sensazionale, ma parla di manifestare la vicinanza al Regno di Dio. Se pensiamo alle persone malate nel corpo o nell'anima ogni attimo è una sfida contro la rassegnazione e l'angoscia. Eppure Lui indica proprio in quelle situazioni la vicinanza al Suo Regno. Ma come fare quando ti trovi di fronte ad una famiglia nel dolore o nella discordia, come fare ad essere discepoli? Come lasciare nel loro cuore la Sua speranza e il Suo messaggio? Noi non ce la facciamo se non affidando a Lui quelle ferite e accompagnando i loro passi nella preghiera, certi di essere nella pace facendo affidamento non su ciò che abbiamo ma su Chi ci manda.
Oggi, nell'intento di prendermi cura dei malati come Gesù chiede ai suoi discepoli, prendo del tempo per affidare nella preghiera, chiedendo Pace, una situazione di sofferenza che mi preoccupa.
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