In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
Spirito Santo apri il mio cuore all’ascolto sincero della tua parola perché possa fiorire e donare amore a chi incontro.
A una prima lettura questo brano mi spaventa un po’… Le parole “chi non rimane in me viene gettato via” non mi garbano molto, ma se ci penso è un’affermazione naturale: il tralcio che non porta frutto si taglia perché tutta la pianta non ne soffra. Non lo si fa per cattiveria, è un passo obbligato. Tu non obblighi nessuno, sono cristiana nella piena libertà. Ma proprio perché mi conosci e sai che la libertà a volte può far sbagliare strada, da buon Padre mi metti in guardia dai pericoli. Mi capita di chiederti: “cosa vuoi da me? dove sto andando? sto facendo bene?”. La risposta è in questo brano di vangelo: “Stai con me!”. Stare con Te non è sempre facile, mi rendo conto di essere stata tralcio senza frutto quando mi sono chiusa nel mio egoismo, quando per stare bene non Ti ho ascoltato e ho fatto di testa mia perdendomi. Non sei Tu che mi hai tagliato! Sono stata io con le mie scelte. E mi accorgo purtroppo tardi perché il cuore fa male… La cosa bella e preziosa? Tu hai continuato ad amarmi! So di essere un po’ angelo e un po’ diavolo ma spetta a me far emergere il buono, il giusto dal “va bene così, è meglio, se mi fa stare bene, perché no?” e quindi ascoltare quella vocina che mi dice: “attenta! guarda che poi non va bene, ti farai male”. Sono convinta che il buono che c’è in ognuno di noi vince sempre sul male? Quindi questa vite mi piace, fragile ma forte! Possiamo essere sostegno l’uno dell’altro, aiutarci a vicenda e ri-fiorire. Inoltre abbiamo un agricoltore che più di tutti vuole la nostra felicità.
Oggi se posso dono un fiore a una persona che vedo particolarmente giù.
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